Come scegliere il giusto piatto per mettere al tappeto… il tuo grasso.
Ricordo con nostalgia di una piccola pizzeria vicino alla mia abitazione.
Il fatto riguarda un episodio avvenuto oltre dieci anni fa ma mi è rimasto particolamente impresso perchè la mia pancia era particolarmente affezionata a quel luogo.
Facevano dell’ottima pizza da leccarsi i baffi. La vicinanza del luogo sicuramente non favoriva la mia dieta ma a quel tempo era il mio stomaco a dettare le regole e non la mia testa.
Un giorno come tanti, il titolare di cui ero in confidenza mi disse che stavano per allargarsi e che sarebbero rimasti chiusi un paio di mesi per poi ritornare più belli di prima.
Accolsi la notizia con piacere e mi complimentai con loro.
Ho sempre piacere quando una persona si lancia in una nuova sfida per migliorare.
Inoltre visto che la sfida riguardava il cibo (io mio punto debole) la cosa mi faceva ancora più felice.
Già pregustavo i nuovi piatti che avrebbe introdotto e non vedevo l’ora di testarli.
Quel giorno arrivò ma non fù come me l’ero immaginato.
L’ambiente era carino ma il cibo era drasticamente cambiato la pizzeria era diventata un sushi bar.
In quel periodo non avevo ancora cambiato la mia alimentazione quindi provai l’esperienza culinaria,
era scoppiata la moda di questo sushi quindi per essere IN avrei potuto dire di averlo assaggiato.
Ricordavo il mio bel piatto dove la pizza strabordava dai bordi così fantasticavo di un nuovo super piatto. Che gioia per gli occhi.
Ma questa volta arrivò lo stesso piatto con al centro qualcosa di indefinito di una dimensione di 1 cm per lato, il cameriere mi disse che era sushimi.
Presi la mia forchetta e ingoiai quell’unico boccone.
Non era male come antipastino di cortesia.
Il cameriere tornò mi prese il piatto e mi chiese se gradivo del sushi.
Annui con la testa pensando al sontuoso e ricco piatto che stava per arrivarmi.
I minuti passavano, la fame aumentava.
Arrivò finalmente un piatto enorme con al centro un boccone ancora più piccolo del precedente di dimensioni circolari.
Mi viene servita della salsa in un altro piattino e si congeda con “buon appetito“.
Anche questo boccone viene divorato in un baleno. Questo era più buono e la salsa non era affatto male.
Quindi la strada era quella buona, pensai che ora finalmente sarebbe arrivato il piatto principale.
Aspettai…
Aspettai…
Una parte di me è ancora lì che aspetta…
Ma l’unica cosa che arrivò fù il piattino con il conto con il cameriere sorridente che mi chiedeva se volessi anche un caffè.
Un conto triplicato rispetto alla mia consueta pizza per uscire dal locale con una fame smisurata.
Ricordo che appena usciti dal ristorante, presi l’auto e cercai la pizzeria più vicina per placare la fame.
Il ristorante fallì miseramente in pochi mesi e ritornò a fare la pizza.
Questa esperienza che ricordo molto bene, mi ha fatto comprendere però una importante lezione.
Il piatto gioca un ruolo essenziale nell’alimentazione quotidiana.
Forse ti sembrerà una sciocchezza ma un uso scorretto può determinare una serie di errori e sviste.
Devi sapere che il piatto è il contenitore del tuo cibo. E’ come una tavolozza dove puoi dipingere quello che vuoi.
Il tuo cervello registra il bordo del piatto come limite ed equivale grosso modo alla cornice.
Ti faccio questa domanda.
Cosa penseresti se ti regalassi un grande quadro con la tela tutta bianca e con al centro un piccolo paesaggio di montagna?
Probabilmente penseresti a due possibilità:
- Ma cosa ti sei fumato mentre lo facevi?
- Me lo hai regalato perchè lo finissi io?
In entrambi i casi, l’effetto per te è di aver ricevuto qualcosa di incompleto, non pienamente soddisfacente.
Quel quadro evoca come un senso di inconcludenza.
Certo talvolta nella pittura moderna si trovano anche effetti di questo tipo, perchè gli autori vogliono passare proprio questa emozione. Ad esempio il senso di vuoto, o di infelicità o di inconcludenza di qualcosa.
Resta il fatto che questo tipo di emozioni che suscitano sono le stesse che tu capti quando guardi verso il tuo piatto a tavola.
Se ti portano un piatto tanto grande con molto vuoto, quelle stesse sensazioni di mancanza le proverai anche tu.
E nel cibo questo significa che sentirai mancanza di alimento, la tua mente inizierà a boicottarti facendoti pensare che non sei pieno perchè quel piatto era tanto triste e vuoto.
Agendo in questo modo, non colmerai il vuoto del tuo stomaco che continuerà a richiedere senza sosta qualcos’altro perchè non è stato soddisfatto.
Insoddisfazione è quello che emerge servendoti da un piatto non riempito nelle giuste proporzioni.
La mente è frustrata perchè gli è stato dato un piatto incompleto e l’istinto di sopravvivenza animale agisce di conseguenza chiedendoti di non morire, forzandoti a mangiare ancora perchè tu vuoi sopravvivere.
Avere un piatto troppo grande a casa non aiuta la nostra dieta.
Ho fatto diversi esperimenti rimpendo numerosi piatti che avevo in casa per capire a livello percettivo cosa è e cosa non è soddisfacente.
Come prima cosa ho notato che la soluzione migliore è usare dei piatti che abbiano un bel bordo e una bella cornice così da rendere il piatto più grande alla vista.
Per internderci, così non equivochiamo, chiamo cornice la superficie tra il bordo e l’inizio dell’area che usi per collocare il tuo cibo.
Per non sbagliare comunque ti ho messo le foto dei piatti che uso così puoi capire meglio.
Come vedi ho messo anche un centimetro così puoi regolarti nell’acquistare ed usare i piatti più adatti.
Come dimensioni interne usa dei piatti fondi che abbiano un diametro interno di 15/16 cm.
I piatti piani invece devono avere un diametro interno di 16/17 cm.
Questi sono i piatti che ho usato e che continuo ad usare.
Io noto la differenza solo ora (dopo che ho terminato il mio programma).
Quando sono ospite da parenti o quando andiamo al ristorante noto che il piatto è davvero inappropriato per quello che devo mangiare.
Il piatto deve diventare il tuo alleato, quello che ti aiuta a fare le porzioni.
Il cibo deve essere contenuto in quello spazio.
Se tu avessi un piatto troppo grande, il tuo inconscio non memorizza che stai mangiando e cosa stai mangiando.
Registrerebbe solo che hai mangiato poco.
Spesso il senso di sazietà inizia dalla vista.
Per questo ho piacere che impari questo trucco, perchè come spesso ribadisco nel libro della dieta metanimica, il piatto deve diventare il tuo amico.
Aggiungi un segreto importante alla lista per perdere peso.
Non dare retta a quelli che snobbano questo fattore.
Significa semplicemente che non sanno di cosa stiamo parlando o che non credono nell’importanza di usare un certo piatto invece che un altro, forse perchè non hanno mai dovuto perdere tanti chili.
Questo passo ulteriore ti porta a far si che tu diventi esperto del dimagrimento.
Se non metti attenzione a come mangi, non arriverai al traguardo prefissato. La perdita di peso.
Io ho a cuore la tua riuscita e ti voglio evitare le delusioni.
Inizia ad ascoltare chi ha raccolto esperienza prima di te e sa cosa significa sconfiggere un nemico nascosto.
Buon lavoro